
Racconti, pensieri ed emozioni tratte dal nostro personale diario di viaggio di luglio 2011
Dopo aver trascorso la notte nella caratteristica Williams, sulla Route 66, ci svegliamo trepidanti al pensiero di quello che vedremo oggi. Facciamo un’abbondante colazione con i waffles offerti dal motel e percorriamo le poche miglia che ci separano dal Grand Canyon carichi di aspettative e di emozione!😁
Entrati nel parco, ci dirigiamo immediatamente al primo viewpoint, non possiamo più aspettare! Bè, quello che si presenta davanti ai nostri occhi è davvero impossibile da raccontare e nemmeno le foto rendono giustizia al panorama.
Rocce dalle grandezze e forme incredibili, mille sfumature di colori accostate “sapientemente”, una maestosità infinita… Rimaniamo davvero a bocca aperta per i primi, diversi minuti, poi escono i primi monosillabi dalle nostre bocche “wow”, “stupendo”, “wow”, “wow”, “wow”. Facciamo subito una bella passeggiata a piedi sul bordo del Canyon ma a un tratto comincia a piovere a goccioloni e alla svelta cerchiamo di raggiungere la macchina. Prima di arrivarvi, ha già smesso e c’è di nuovo un sole splendente.
A questo proposito, entrambi definiamo il Canyon come il luogo dal clima più bizzarro e imprevedibile mai sperimentato. Per tutta la giornata si alterneranno in rapidissima successione e in ordine sparso sole, caldo, ombra, nuvole, acquazzone, vento, fresco, freddo! Una cosa mai vista prima!😂

Proseguiamo il nostro giro in auto scendendo di continuo per ammirare i vari scorci offerti dalle diverse angolazioni e ogni volta vediamo un panorama differente dai precedenti e sempre mozzafiato e viviamo emozioni intense. Giungiamo nei pressi del Visitor Center dove ci concediamo un bel pranzetto ristoratore, prima di proseguire. Per strada, vediamo degli alci, prima un po’ addentrati nel parco, poi proprio sul ciglio!

Continuiamo a esplorare il Canyon in auto, perché abbiamo deciso di seguire un percorso a piedi di 4 chilometri, più avanti. Purtroppo, nel momento in cui arriviamo all’imbocco del nostro sentiero, comincia a piovere molto forte e non accenna a smettere. Super delusi e dispiaciuti, rientriamo in auto e procediamo fermandoci praticamente ogni due minuti per osservare ed esplorare il paesaggio che abbiamo intorno. Siamo letteralmente estasiati, non riusciamo a mettere più di tre parole in fila per descrivere quello che vediamo e confrontarci sulle nostre emozioni. Le parole davvero non bastano.
Giunti a Desert View, Filippo decide di salire sulla torre indiana per ammirare il paesaggio dall’alto, io sfortunatamente devo rinunciare a causa di un crampo alla gamba. Quello che vediamo, lui dall’alto, io dal basso, è una scena meravigliosa e indimenticabile: il verde del fiume Colorado crea un contrasto spettacolare con il rosso del Canyon. Siamo veramente stupefatti, io rimango una decina di minuti buoni da sola lì, semplicemente a osservare e pensare…

È quasi arrivato il momento di uscire dal bellissimo Canyon e dal parco fantastico che lo circonda. Inutile dire che, prima di farlo, ci fermiamo ancora e ancora e ancora per riempirci gli occhi fino all’ultimo di questo scenario sensazionale, anche questa volta gentilmente offerto da Madre Natura. Durante la nostra ultima sosta, la visione d’insieme del Canyon (in parte soleggiato, in parte coperto da nuvole, in parte sotto un violento acquazzone) è completata da enormi corvi neri che svolazzano liberi…

Scene di una surreale perfezione…♥️
Lasciarci tutto questo alle spalle è davvero difficile, ma dobbiamo proseguire il nostro viaggio verso nuove avventure e luoghi meravigliosi. Tuttavia, continuiamo a pensare al Grand Canyon, a ciò che vi ha regalato e alle emozioni vissute per tutto il tragitto fino a Page, la nostra tappa successiva…✈️
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